Intervista a “Il Popolano” (dicembre 2012)

Paolo Montesi subentra a Luca Ferrini in Consiglio Comunale

Rivolgiamo alcune domande al neo consigliere, che il 27 settembre si é seduto per la prima volta sui banchi del Consiglio Comunale di Cesena:

«Con quale spirito ha assunto questo nuovo impegno amministrativo?»
Inizio questo nuovo impegno con enorme entusiasmo e la volontà di mettere al servizio del PRI le mie competenze. So benissimo che sui quei banchi, nella lunga storia del PRI cesenate, si sono seduti esponenti Repubblicani di grandissimo spessore morale e politico. Sento fortissima questa responsabilità, ecco perché intendo mettermi a disposizione del Partito e degli elettori che ci hanno votato. Prima di tutto però vorrei ringraziare, Luca Ferrini, perché con il suo passo indietro, permetterà anche a me di fare questa valida esperienza amministrativa. Luca ha dimostrato nuovamente il suo attaccamento al Partito, dando un contributo al rinnovamento della classe dirigente cesenate, senza però rinunciare a fare politica attivamente sul territorio, in vista delle prossime elezioni comunali.

«Qual è oggi il ruolo del PRI in Consiglio comunale?»
Il Gruppo consiliare PRI in ogni seduta sa innegabilmente distinguersi per competenza e puntualità degli interventi. Grazie alla grande esperienza amministrativa ed al lavoro quotidiano del Capogruppo Di Placido, ma anche grazie al supporto degli esperti delle Commissioni consiliari (ad es: Alessandro Carli e Franco Pedrelli), il PRI é diventato assolutamente il punto di riferimento delle opposizioni cesenati alla Giunta di Paolo Lucchi. Purtroppo dai banchi della minoranza é difficilissimo poter incidere sulle scelte amministrative di una maggioranza autoreferenziale e impermeabile ai contributi esterni. Tuttavia le posizioni del PRI sanno sempre essere costruttive e non ideologiche, con l’obiettivo di migliorare la macchina amministrativa al servizio dei cittadini e delle imprese di Cesena.

«Su quali criticità amministrative il PRI intende confrontarsi con il Sindaco Lucchi?»
Questo é proprio l’approccio che seguono i Repubblicani di Cesena. Il nostro obiettivo non é sfidare o contestare aprioristicamente il Sindaco Lucchi. I Repubblicani a Cesena intendono contribuire con le loro idee alla definizione delle scelte amministrative. Ma questo impegno può portare a qualche risultato apprezzabile se, e solo se, il Sindaco é disponibile ad ascoltare anche le opposizioni e a non ripercorrere pedissequamente le scelte che hanno dimostrato negli anni uno scarso impatto.

«Può fare qualche esempio concreto?»
Su tutti si possono citare le politiche di Area vasta. Oggi le scelte amministrative di integrazione dei servizi territoriali si possono inquadrare in gran parte nel contesto della nuova Provincia di Romagna. Su questo fronte i Repubblicani denunciano da anni lo scarso coraggio del Partito Democratico, molto più preoccupato di salvaguardare i propri equilibri interni e a spartire posti di comando, che non a fare scelte sfidanti e lungimiranti, che potrebbero tuttavia sollevare qualche campanilismo. Sulla Sanità non si sta procedendo speditamente alla costituzione di una unica Ausl Romagna. Sul Trasporto Pubblico Locale (TPL) si é creata la holding Start Romagna, ma sono state mantenute in vita le agenzie territoriali, che creano diseconomie di scala e inefficienze organizzative. Sull’integrazione dell’offerta turistica, polo logistico della catena del freddo, gestione integrata del ciclo di rifiuti, mobilità integrata, regolamentazione del commercio, politiche del lavoro, politiche di edilizia convenzionata, ecc… siamo fermi al palo!
Su questi temi i Repubblicani hanno tante idee da mettere a fattor comune. Se il Sindaco, per il solo e unico bene della città, vuole sedersi ad un tavolo, noi siamo pronti. Altrimenti, queste idee saranno il pilastro della prossima campagna elettorale dei Repubblicani, da una posizione inevitabilmente alternativa a Paolo Lucchi.

«Quale dovrebbe essere la strategia politica del PRI cesenate in vista delle elezioni comunali del 2014?»
A mio avviso, visti gli scarsi risultati tangibili della Giunta Lucchi, il perdurare della crisi che sta mettendo in ginocchio tante famiglie e compromettendo il futuro dei giovani, l’imminente rivoluzione che si abbatterà sui partiti della Seconda Repubblica, i Repubblicani, proprio a partire da Cesena, dovrebbero farsi protagonisti di un nuovo movimento politico, capace di rinnovare la partecipazione dal basso.
Un nuovo soggetto politico che sappia davvero essere aperto alla società civile, alle associazioni imprenditoriali, sindacali e culturali. Non un semplice contributo di voti e idee, che non riesce mai ad andare oltre alla campagna elettorale. É necessaria una vera svolta nel modo di governare il territorio, di coinvolgere e far partecipare i cittadini, che sappia avvicinare realmente le istanze dei soggetti portatori di interessi alla politica del territorio. In questa fase storica il PRI deve sapersi svecchiare. Andare oltre al classico schema dei partiti e rivolgersi non solo ai propri iscritti. Dobbiamo avere il coraggio di portare i Repubblicani in un terreno a loro più congeniale, dove a contare saranno le idee, i contenuti e non le etichette. Dove la moralità e l’eliminazione di ogni conflitto di interesse saranno i presupposti per la credibilità dell’agire politico. Dove sarà la condivisione della Cesena e della Romagna del futuro, più che lo schieramento politico di provenienza, a determinare quali saranno i nostri alleati alle prossime elezioni amministrative.

«Quale immagina che sarà lo slogan dei Repubblicani alle elezioni comunali del 2014?»
Il mondo come lo abbiamo conosciuto sino ad oggi, non sarà più lo stesso dopo questa crisi. La politica italiana deve rinnovarsi profondamente, e lo farà a partire dalle elezioni 2013 con l’avvio della Terza Repubblica. Lo Stato e la spesa pubblica devono fare una cura dimagrante radicale. I servizi vanno profondamente riorganizzati e razionalizzati. In questo quadro gli Enti Locali devono ripensarsi. Serve una profonda discontinuità e un nuovo coraggio nelle scelte amministrative. Se continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto, il baratro é inevitabile.
“I Repubblicani, oltre la destra e la sinistra, siano il motore di questo cambiamento.”

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