Alcuni spunti per capire cosa sarà SERINAR 2

In occasione della Commissione consiliare di stasera dovremo dare atto all’Assessore Marchi di aver accolto la nostra richiesta di aggiornare e consultare la commissione competente sui passaggi del percorso di ridefinizione della mission e dell’assetto organizzativo di Serinar 2.

In premessa ribadiamo come i Repubblicani in tutte le legislature passate non hanno mai fatto mancare il sostegno alla mission di Serinar. A maggior riprova, in occasione della approvazione del bilancio previsionale 2013, come gruppo consiliare ci siamo detti allarmati per il disimpegno del Comune di Cesena, che annunciava di tagliare il proprio contributo e soprattutto per l’impasse creato dalla gestione Conti.

Ci pare dal documento sottoposto ai Consiglieri che le 5 direttrici di lavoro siano in linea con i nostri auspici, ribaditi recentemente in Consiglio comunale.
Tuttavia, sono 2 gli assunti (in specifico precondizioni per i passaggi successivi) che l’ultima Assemblea dei soci di Serinar ha ratificato e che noi Liberaldemocratici vogliamo rimarcare, perché ci sembrano precondizioni irrinunciabili per dare vita ad una reale «Serinar 2»:
– il primo é la scelta di ampliare il partenariato sociale alle città di Ravenna e Rimini (e altri Enti Locali delle sedi decentrate dell’Ateneo di Bologna). L’obiettivo di creare un’unica società di sostegno al diritto allo studio, in una logica di Area Vasta ci pare il punto focale per poter relazionarsi con un peso specifico adeguato rispetto ad un processo di centralizzazione (strisciante) verso Bologna, innescato nel 2011 dalla riorganizzazione derivata dalla applicazione della Riforma Gelmini (L. 240/2010) e dal Nuovo Statuto di Ateneo.
Le prime domande che rivolgiamo all’Assessore sono: quali sono le sinergie che si sono previste di realizzare? A che punto sono le trattative con le altre Amministrazioni? Quali sono i tempi per l’ingresso in Serinar o la nuova società che ne deriverà? Quale l’apporto in termini di capitale sociale? Quale la dotazione di alloggi e servizi agli studenti?
– La seconda precondizione per avviare questa riorganizzazione in Area Vasta di Serinar, é rendere la stessa Serinar appetibile e pronta per questo scopo. Ad oggi la società, pur essendo dotata di buonissima patrimonializzazione e bilancio in attivo, ci sembra appesantita da una struttura organizzativa (in termini di personale e immobili utilizzati) non più adeguata alla mission e ad una contingenza di Spending Review.
Chiediamo all’Assessore di specificare cosa si intende per «rivedere l’aspetto organizzativo della società ai nuovi compiti, adeguando le strutture alle nuove funzioni». Ci saranno ridimensionamenti del personale?

Le 5 linee di lavoro sono ampiamente condivisibili, anche se a nostro avviso il tema della «Ricerca» e il ruolo di «ponte con le imprese» sono prioritari, in quanto rappresentano il primo scopo per cui gli Enti Locali dovrebbero continuare a sostenere il decentramento universitario, se come si afferma esso é oramai un processo irreversibile.
Serinar 2 dovrà essere maggiormente impegnata a garantire (con funzioni proprie o di coordinamento dei soggetti del territorio interessati) che i risultati della Ricerca applicata siano trasferiti alle imprese del nostro territorio, affinché l’Universita sia davvero uno dei motori di rilancio dell’economia romagnola.
A questo proposito chiederemo quali sono i compiti che si ipotizzano per ricoprire il ruolo di «collettore»che si auspica? Positivo – ci pare – l’accento sulla necessità di rendicontazione e valutazione degli investimenti in ottica di benchmarking.

Condividiamo anche l’ausilio di sostenere i processi di attrazione della ricerca, dell’internazionalizzazione (bidirezionale) e qualità della didattica.
Su questi aspetti rivolgiamo solo alcune sollecitazioni:
– ci sono riscontri nella programmazione della didattica rispetto ad un fenomeno di ritorno dei docenti più quotati dalla Romagna verso le cattedre di Bologna?
– per favorire i processi di internazionalizzazione delle sedi decentrate, quali sono i progetti di sviluppo e di coinvolgimento con il nuovo sportello Mobilitas e le associazioni dedicate a questo scopo presenti nel territorio Romagnolo?
– quali sono i progetti di decentramento di alcuni corsi verso la sede di Bertinoro? (Infatti siamo preoccupati che questo sia realizzato al solo scopo di rendere sostenibile la sede di Bertinoro e che ciò non corrisponda ad una reale esigenza didattica – a volte ci vuole più coraggio a mantenere i rami secchi, piuttosto che a tagliarli).

Per ultime le spine dolorose. Ci pare che sul tema dei servizi di sostegno per l’alloggio degli studenti, sia giunto inevitabilmente il momento di chiarire l’ambiguità dei rapporti con ERGO e che i tempi di supplenza (finanziaria) per il Polo Romagnolo – adempiuto da Serinar in questi anni a spese della collettività – sia definitivamente da chiudere.

In conclusione auspichiamo che il nuovo corso di Serinar, avviato sotto la tutela del Presidente Zambianchi, conduca la società partecipata a realizzare una vera politica di Area Vasta, con un relativo assetto organizzativo più snello, finalmente con un management competente e selezionato per merito (e non per motivi di parcheggio).

La mission che immaginiamo noi Liberaldemocratici per Serinar 2 è quello di un attore più proattivo, dedicato al consolidamento nel territorio dell’università e teso al trasferimento tecnologico e della ricerca alle imprese del territorio.

Questo sogno si realizza prima di tutto con una comunanza di visione tra gli Enti del partenariato (quindi deve passare per un chiarimento definitivo tra Cesena e Forlì), un maggiore sostegno delle Fondazioni e della Camera di commercio e una nuova legittimazione di autonomia da Bologna.

Paolo Montesi

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